Profili storici del brigantaggio nella Provincia del Principato Citeriore nel decennio Francese
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- 16 ott 2023
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Durante la presentazione del libro di Andrea Enzo Gottardo Crivellotto l'intervento del Consigliere Regionale della Campania Nino Savastano
30/09/2023
Il 30 Settembre 2023, nella Sala Conferenze Associazione Salernitani DOC a Salerno, si è tenuta la presentazione del libro di Andrea Enzo Gottardo Crivellotto "Profili storici del brigantaggio nella Provincia del Principato Citeriore durante il decennio Francese".

Tra gli interventi, queste le parole del Consigliere Regionale della Campania Nino Savastano:
"Ringrazio il Presidente dell'Associazione Salernitani doc Massimo Staglioli per l'invito rivoltomi, esprimendo pubblicamente il mio apprezzamento per la passione con la quale rappresenta da anni l’associazione, unito alla capacità di far convivere in un grande gruppo, sensibilità ed esperienze diverse, promuovendo iniziative che hanno tutte una matrice comune: l'attenzione e il rispetto per le identità e le tradizioni della nostra città, attraverso il riconoscimento a donne e uomini che la illustrano e rappresentano nei vari campi.
L’incontro di oggi ci dà l'opportunità di presentare il bel libro di Andrea Crivellato, da anni impegnato in uno studio ad ampio raggio del complesso fenomeno del brigantaggio, nel quale l’autore sviluppa una approfondita analisi del fenomeno diffuso nel Principato Citra nell'epoca del decennio francese (1806_1815).
Chiaramente gli interventi dei relatori, in particolare del prof. Di Salvia e di Della Monica, potranno chiarire i contorni di una vicenda storica in gran parte inesplorata e che il lavoro dell'autore si incarica di chiarire ulteriormente.
L'importante volume dell'autore si inserisce dentro l’inestricabile intreccio tra passato, presente e futuro e costituisce un serio contributo di ricerca storiografica per chiarire il complesso rapporto tra popolo, briganti e classi dirigenti nelle regioni del Mezzogiorno pre e post-unitario.
Mi sia consentito però di riflettere ad alta voce sulle suggestioni che emergono dal bel lavoro dell'autore che ci portano prepotentemente nel nostro tempo.
Il brigantaggio non solo è stato un fenomeno di banditismo o ribellismo di singoli o gruppi legato ad alleanze con la monarchia borbonica, ma parte di un movimento di rivolta, che spesso ha incontrato consenso in larghi strati della popolazione meridionale, in specie della Campania meridionale, della Basilicata e della Calabria che rivendicavano, spesso in maniera disordinata ed isolata, migliori condizioni di vita e di liberazione dallo sfruttamento feudale ancora presente in molte aree del Mezzogiorno.
Tuttavia quello stesso movimento ribellistico ha finito spesso col sostenere le stesse ragioni e interessi dei gruppi dominanti, delle aristocrazie appartenenti ai vecchi ceti nobiliari ed ecclesiastici legati alle monarchie borboniche, essi stessi causa dell'arretratezza economica e civile.
In fondo quei briganti nelle loro lotte e rivendicazioni difendevano i loro stessi carnefici, protagonisti di quel regime arretrato e feudale che sfruttando il popolo, ostacolava il formarsi di una classe sociale produttiva, intraprendente, insomma di una borghesia, come nelle altre regioni italiane ed europee.
Un parallelo possiamo farlo con il nostro tempo: di un Mezzogiorno prigioniero di pseudo rivoluzionari e novelli Masaniello che col loro populismo e radicalismo infantile pensano di poter fare a meno della politica e della democrazia rappresentativa, finendo semplicemente col sostituirsi al vecchio personale politico, talvolta senza averne esperienza e qualità."

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